Città e Storia – Progetto scientifico e culturale

L’idea di promuovere una nuova rivista dedicata alla storia urbana nasce dall’esigenza di creare un laboratorio di analisi, di discussione, di progettazione di nuove ricerche con un riferimento naturalmente privilegiato alla realtà italiana e a quella europea, e, al tempo stesso, con attenzione all’area del Mediterraneo, nonché, più in generale, al contesto internazionale, specie in una prospettiva di studi comparativi. Questa esigenza è maturata attraverso differenti esperienze di ricerca dei componenti della redazione ed è stata favorita, per molti di loro, sia dalla partecipazione alle attività della European Urban History Association, sia, in modo determinante, dalla nascita e dalla forte vitalità espressa dall’Associazione Italiana di Storia Urbana, fondata nel 2001. Decisivo è stato a livello europeo e nazionale l’incontro tra storici dell’architettura e storici dell’economia, storici generali e storici dell’arte, storici dell’ambiente e della letteratura, geografi e archeologi. La storia urbana, partendo da un’importante tradizione di studi nella quale metodologie e problemi hanno fatto privilegiare – a seconda dell’ambito di formazione – la storia delle pietre o quella degli uomini, è andata costruendo nell’ultimo trentennio – grazie anche al contributo di maestri come Marino Berengo, Alberto Caracciolo e Lucio Gambi e di iniziative importanti come la pubblicazione delle riviste «Storia Urbana» e «Storia della città» (quest’ultima spenta nel 1990), significativamente uscite entrambe nel 1976 – un suo spazio riconoscibile e riconosciuto che non è ancora però quello di un’autonoma area disciplinare. Si tratta di uno spazio che non può non fondarsi su approcci, metodologie, sensibilità diverse, prevalentemente multidisciplinari. Si sono allargati gli orizzonti della storia urbana, superando felicemente quella dicotomia tra storia dell’architettura e storia della città medievale che aveva segnato nell’esperienza italiana, in modo anche assai fruttuoso, tutta una lunga stagione di studi.

«Città e Storia» lavorerà nel cantiere della storia urbana; non sarà una rivista che propone un modello né tanto meno una «scuola», sarà un’impresa collettiva che si dovrà contraddistinguere per grande apertura culturale e disponibilità al confronto tra gli storici urbani e quanti, da diversi punti di vista, studiano la città. Il progetto della rivista non può quindi che essere orientato su un arco diacronico ampio, dal Medioevo all’età contemporanea, con una forte attenzione alla stratificazione urbana, alle radici della forma urbis e al ruolo dell’archeologia nello studio di molti centri urbani contemporanei.

La scelta del titolo della rivista intende sia richiamare alcuni elementi ispiratori del progetto – e, in particolare, quello di una ricerca sulla città in tutta la sua affascinante complessità e, in sinergia con questo, quello di una storia a tutto campo, senza bisogno di aggettivi – sia ricollegarsi ad alcune esperienze maturate negli ultimi 4 anni prima con la pubblicazione dell’omonimo bollettino dell’AISU e poi, nell’estate del 2004, con l’uscita di una prima prova di stampa – il numero zero – in occasione del congresso AISU di Roma.

L’attività editoriale sarà fondata su una programmazione di medio-lungo periodo ed organizzata per la produzione di fascicoli contraddistinti da un nucleo tematico dominante, al fine di proporre temi di ricerca e discussione e di consentire un coinvolgimento non casuale degli autori accogliendo o sollecitando contributi originali.  Questo nucleo tematico costituirà, di regola, la parte caratterizzante di ogni fascicolo e sarà coordinato da uno o più curatori, anche esterni alla redazione. Questo orientamento è indispensabile per favorire la vitalità del periodico nel tempo, per valorizzare le competenze specialistiche ed assicurare un serio approccio multidisciplinare ai problemi.

Accanto alla parte tematica vi saranno alcune rubriche: Note e discussioni, destinata ad ospitare rassegne, brevi saggi, interviste, tavole rotonde, discussioni di pubblicazioni e mostre, interventi anche su i problemi della ricerca, i processi formativi, il patrimonio e le politiche culturali; Istituzioni culturali, per la presentazioni di fonti per la ricerca e di iniziative culturali; Convegni seminari mostre, per resoconti di iniziative scientifiche e culturali; Informazioni, per offrire anticipazioni su convegni e seminari nazionali e internazionali in preparazione, su attività in itinere dell’AISU e di altre associazioni scientifiche, su progetti di ricerca, etc.; Schede, per dare conto in modo rapido e con un taglio prevalentemente informativo delle pubblicazioni più recenti (incluse le tesi di dottorato). Le rubriche – non sempre tutte necessariamente presenti in ogni fascicolo – costituiranno una parte quantitativamente minore ma ugualmente importante per una rivista che – sia pure con la forte limitazione costituita da una periodicità soltanto semestrale – ambisce ad essere presente nel dibattito culturale e vuole offrire un adeguato panorama informativo ai lettori.

Infine, contiamo di poter riservare una piccola sezione di «Città e Storia» alla pubblicazione di saggi, in modo da assicurare uno spazio a nuove ricerche indipendentemente dal nucleo tematico di volta in volta dominante.

La rivista sarà aperta alle più larghe collaborazioni sia per i progetti di sezioni monografiche sia per l’ampia serie delle rubriche, e in questo spirito nonché in coerenza con le linee generali del progetto ha anche assunto il criterio di pubblicare in lingua originale i contributi redatti in inglese, francese e spagnolo, come si può verificare già da questo primo fascicolo.

Abbiamo anche discusso sull’opportunità di realizzare una pubblicazione a stampa o di intraprendere invece senza indugi la via suggestiva dell’editoria elettronica: la scelta in questo ambito è stata per la tradizione, anche se più costosa e faticosa sotto molti profili. È prevalso il desiderio di avere in mano un libro, di poterlo leggere in quanto tale, di averlo a disposizione per consultarlo, sapendo che almeno il supporto cartaceo è sicuramente destinato a durare. La rivista sarà comunque disponibile anche su internet e gratuitamente, almeno per il primo anno.

Gli obiettivi che ci siamo prefissati sono assai impegnativi; creare un laboratorio di ricerca e di discussione, praticare realmente un terreno di collaborazione multidisciplinare, confrontarsi con linguaggi e metodologie diversi costituiscono nell’insieme un percorso per tentare di afferrare l’anima della città e per operare un reale rinnovamento degli studi.

«Città e Storia» è una rivista scientifica, ma auspichiamo vivamente che possa essere uno strumento di lavoro o un utile riferimento non solo per gli specialisti, gli studiosi o quanti si avvicinano a percorsi formativi di storia e di analisi urbana, ma anche per i tanti ricercatori, funzionari di soprintendenze, tecnici, professionisti che quotidianamente, in modi e forme diverse, si misurano con la realtà complessa, contraddittoria, vitale della città contemporanea. La cultura urbana e, soprattutto, il governo delle città hanno oggi una grande necessità di «conoscere» le città e di valorizzare i saperi che possono esprimere.